Cosa portare quando si è invitati a casa - Profiteroles | Giuseppe Gimondo
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Cosa portare quando si è invitati a casa – Profiteroles

Cosa portare quando si è invitati a casa – Profiteroles

Ben trovati, followers, Il post di oggi è dedicato alle “buone” maniere, sia sotto l’aspetto del bon ton che sotto quello culinario grazie ad un dolce che accontenta i gusti di grandi e piccini: i profiteroles!

Lo so, vi starete già leccando i baffi al sol pensiero ma prima che vi venga subito voglia di recarvi nel bar più vicino per acquistarli, lasciate che vi spieghi cosa intendo per “buone”maniere, nell’accezione più ampia del termine.

Tra una frenetica giornata di lavoro e una serie infinita di commissioni, impegni, convention, studio e semafori rossi che sembrano durare una vita quando siamo di fretta, l’incipit capace di svoltare le sorti di una giornata che sembra interminabile è un invito a pranzo, a cena o ad un aperitivo in veranda.

E qui dovranno entrare in gioco le vostre “buone” maniere da gentleman colpendo nel segno il padrone di casa con un dolce che accomuna i gusti di tutti: i profiteroles – che ho scelto non solo perché ne vado pazzo ma, soprattutto, perché credo che non esista persona al mondo che non ami una prelibatezza del genere!!

Se state uscendo dal lavoro e non avete il tempo per preparare qualcosa in poco tempo, il modo migliore è quello di scegliere un dolce “classico” di cui non avanzerà certamente nulla – e che, chiaramente, potrebbe variare anche in base al periodo dell’anno o alle tradizioni della vostra città.

Le regole del bon ton, infatti, sono decisamente rigide in tema: portare un dono quando si è stati invitati a cena è d’obbligo, dovendosi considerare decisamente di cattivo gusto e inaccettabile l’usanza – ormai diffusa, ahimè! – di presentarsi a mani vuote.

In queste circostanze, se vorrete distinguervi in fatto di unicità e originalità non prendete la solita bottiglia di vino, talvolta scelta anche a caso in enoteca prima di recarvi da quella coppia di amici che vi ha invitato a cena stasera. Decidete, invece, di prendere i commensali per gola (o in alternativa, regalare, come visto in un articolo precedente, dei fiori)!!

Bisogna ammettere, poi, che i profiteroles sono versatili poiché non esiste solo la variante classica con panna e cioccolato, trovandosene di tantissimi gusti: con una meravigliosa colata di cioccolato bianco o extrafondente o ripieni di una morbida crema al limone o, ancora, immersi in una ganache al pistacchio.

Spazio alla fantasia, miei cari followers perché di questo dolce ce n’è per tutti i gusti e, assaporarlo, vi farà venire alla mente un passo ad hoc di Gustave Flaubert detto in occasione di una deliziosa cena: “Lo si schiaccia dolcemente tra lingua e palato; lentamente fresco e delizioso, comincia a fondersi: bagna il palato, sfiora le tonsille, penetra nell’esofago accogliente e infine si depone nello stomaco che ride di folle contentezza”.

 

“La cavalleria non è morta…non ancora!”

Mischevioussmile




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